Di aggiornamenti, storytelling in tutte le sue forme, politica, futuro del mondo e bilanci 2016 su libri, fumetti, cinema e serie tv.
Buongiorno a tutti.
Di nuovo ritorno (e di nuovo in ritardo), dopo un periodo ricco di eventi.
Troppe sono le cose stimolanti accadute, viste, lette, per accontentarmi di scribacchiare un articolo specifico su una singola cosa. Scherziamo? (Io solo a volte, e nemmeno tanto bene).
Da lungo tempo il calderone di pensieri che ho accumulato in testa (pensieri che hanno la brutta abitudine di non chiarirsi completamente neanche a me stesso finché non mi decido a scriverli per qualcun altro) attende di essere battuto su un metaforico foglio bianco (tocca a quello dell’iPad, che il fedele portatile mi s’é imprevedibilmente autodistrutto).
Tra un riflesso e l’altro, tra treno, divano, letto e divano di qualcun altro, apro questa magica nuova rubrica – anzi, Categoria, che fa più filosofo – a carattere tuttologico, in cui parlerò, a chi di voi avrà la pazienza di leggermi, di tutto ciò che in questo periodo ha attirato la mia attenzione e stimolato la mia riflessione (inclusi rari entusiasmi e feroci incazzature), dicendovi talvolta come vivere la vostra vita e come fare il vostro lavoro (no, dai, con queste due giuro che scherzo). Comunque sempre basandomi su quello che è da sempre il nucleo di fondo di questo spazio, ovvero l’analisi della narrazione (storytelling) in ogni suo contesto.